Art.1 Cost: Sovranità & Piena occupazione

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: I primi 12 articoli della Costituzione sono SovraOrdinati a tutto.
  1. Art.1 Cost: LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO, E NON ALLA BC PIUTTOSTO CHE ALLO SPREAD.
  2. LA SOVRANITA' MONETARIA E' PARTE INTEGRANTE DELLA SOVRANITA', E COME TALE NON PUO' ESSERE CEDUTA.

 

 

INTRODUZIONE: I primi 12 articoli della Costituzione sono SovraOrdinati a tutto.

I primi 12 articoli rappresentano i Principi Fondamentali della Costituzione.
Questi 12 articoli sono gerarchicamente SovraOrdinati a qualsiasi legge, norma, accordo/trattato sia nazionale che internazionale/estero.
Nello specifico:
I 12 articoli fondamentali fissano i paletti che delimitano i confini entro cui l'Italia può recepire o meno una norma, legge, accordo/trattato internazionale nel suo ordinamento.
Semplicemente:
Se la norma, legge, accordo/trattato internazionale è in contrasto o violazione di anche 1 solo dei 12 principi fondamentali, questi NON potranno essere recepiti/sottoscritti da alcun governante, ATTENZIONE: nemmeno se il governante in carica godesse di una maggioranza assoluta!
Per ulteriori approfondimenti vedi pag ControLimiti costituzionali.

 

 

Art.1 Cost: LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO, E NON ALLA BC PIUTTOSTO CHE ALLO SPREAD.

SPIEGAZIONE ESSENZIALE DELL'ARTICOLO PIU' CONOSCIUTO A MEMORIA DA TUTTI, MA CLAMOROSAMENTE CAPITO DA NESSUNO.

Il primo art. dei Principi Fondamentali recita:

Art1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoroLa sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Analizziamo i 3 aspetti fondanti del principio madre della nostra carta costituzionale:

  1. - LAVORO.

  2. - SOVRANITA'.

  3. - ESERCIZIO DELLA SOVRANITA'.

1) LAVORO:

Abbiamo visto che l'Italia "E' una Repubblica democratica fondata sul lavoro".
Al contrario:
L'Europa impone agli Stati-membri, e dunque alla Repubblica italiana, il rispetto del mantenimento del "TASSO MINIMO DI DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE", che per l'Italia è fissato al 9%.
Ebbene:
Già questo aspetto da solo, dimostra palesemente che l'adesione da parte dell'Italia all'Unione EuroMonetaria è inattuabile, non solo in quanto violatoria dei principi fondamentali (vedi ControLimiti Costituzionali), ma addirittura violatoria del primissimo articolo fondante la nostra carta dei diritti!
Ma proseguiamo....
Abbiamo visto che lo Stato si fonda sulle sue 3 componenti fondanti quali Popolo, Territorio, Sovranità.
Abbiamo osservato che i disoccupati (che magari stanno anche morendo di fame) non si mettono a lavorare di loro iniziativa se non c’è qualcuno che li impiega a fronte di un salario/ stipendio.
Ciò significa che a monte di tutto servono i Soldi.
Se l’Art 1 sancisce che la Repubblica è fondata sul lavoro, sarà obbligatorio che lo Stato deva necessariamente garantire il Lavoro a tutti i suoi cittadini per poter rendere effettivo il suo primario principio (vedi art. Art.4: Diritto al lavoro); differentemente il principio verrebbe disatteso e questo per costituzione non si può verificare.
E qui sta il nodo cruciale:
Come fa uno Stato a garantire il Lavoro, se non solo ed esclusivamente per mezzo dei soldi?!
Per far lavorare le persone servono i soldi, e dunque lo Stato per costituzione deve disporre obbligatoriamente della Sovranità monetaria, che come recita il secondo “passaggio”, deve risiedere nelle mani del popolo (ovvero lo Stato).

- Domanda di comprensione: L’art. 1 consente che lo Stato NON disponga della sua moneta e NON possa garantire il lavoro?
- Risposta: No.

2) SOVRANITA’:

La sovranità è il potere di imperio. Al di sopra di tutto vi è il sovrano, tutto il resto sta sotto.
Se la Sovranità appartiene al popolo (lo Stato), significa che al di sopra di tutto vi è lo Stato (NB: Lo Stato nella sua figura giuridica, espleta le veci del popolo), e tutto il resto sta sotto, Banca Centrale (con al seguito il sistema bancario) e mercati finanziari inclusi.
Se la banca Centrale è indipendente (indipendente dallo Stato/ politica/ popolo), significa che lo Stato dipende dalla banca Centrale, e dunque dai mercati finanziari, e dunque dallo spread (vedi “Divorzio fra Tesoro e BankIitalia 1981” pag “Eventi storici“).
La Banca Centrale indipendente è anticostituzionale, che significa illegale.

- Domanda di comprensione: L’art.1 consente che lo Stato sia sottoposto alle scelte stabilite da una Banca Centrale di proprietà privata (seppur di diritto pubblico)* e agli investitori finanziari privati?
- Risposta: No. (*NB: Le azioni della Banca Centrale d'Italia sono posseduta dalle banche private italiane, che a loro volta sono possedute da fondi esteri, vedi pag Banca Centrale).

3) ESERCIZIO DELLA SOVRANITA’:

Il popolo può esercitare la sua sovranità, solo ed esclusivamente all’interno dei limiti della costituzione stessa.
Tutto quello che non è previsto dalla costituzione è anticostituzionale/ illegale.
Questi limiti riguardano anche le forme di accordi che vengono stipulati: NON si possono stipulare accordi, ne di natura pubblica/statale, ne privata, sia internazionali che non, che risultino in conflitto/violazione dei Principi Fondamentali della Costituzione (vedi pag “ControLimiti“), pena la NON validità degli stessi (ad es l’Italia non può firmare un accordo di Guerra, oppure non può cedere sovranità, a maggior ragione se non sussistono le condizioni di parità piuttosto che le finalità di pace).
Il governante democraticamente eletto, è cittadino italiano all’ennesima potenza, il che significa che anch’egli deve sottostare (all’ennesima potenza) ai limiti previsti dalla costituzione.
Tradotto: Non può sottoscrivere accordi incostituzionali, nemmeno nel momento in cui disponesse di una maggioranza assoluta (infatti anche con una maggioranza assoluta, come si può intuire l’Italia non potrebbe in alcun modo ad es dichiarare guerra a nessuno).
ATTENZIONE: La corte costituzionale continua a sentenziare imperterrita la superiorità dei Principi Costituzionali (Sentenza N.86 del 2012 Corte Cost. Sentenza N.238 del 2014 Corte Cost. e Sentenza N.275 del 12/2016 Corte Cost.) ribadendo che: La costituzione italiana, nei suoi Principi Fondamentali, è sempre sovraordinata ai trattati internazionali/europei, e mai subordinata:

Sentenza n.86 del 2012 Corte Cost.: “Le norme dell’Unione Europea vincolano in vario modo il legislatore interno, con il solo limite dell’intangibilità dei Principi Fondamentali (Art. 1-12) dell’ordinamento costituzionale….”

- Domanda di comprensione: l’Art.1 consente ad un cittadino italiano governante di violare i limiti costituzionali firmando accordi in conflitto coi principi della costituzione?
- Risposta: no.

NOTA BENE (IMPORTANTE): La sovranità monetaria, è parte integrante della sovranità, e non può essere scissa (sarebbe come pensare di poter scindere il corpo dalla sua anima o dalla mente, il che significherebbe ucciderlo, vedi pag "Delitti contro lo Stato").
Lo Stato che possiede la sua moneta, è sovrano.
Lo Stato che non possiede la sua moneta, ma è utente della moneta di proprietà estera (l'Euro è una moneta estera), è colonia, cioè dominato, il che è in completa violazione dei principi di qualsiasi costituzione democratica presente sul pianeta.

Scritto da: Cristian Minerva

Fonti: Principi Fondamentali

 

 

2) LA SOVRANITA' MONETARIA E' PARTE INTEGRANTE DELLA SOVRANITA', E COME TALE NON PUO' ESSERE CEDUTA.

CHE LA SOVRANITA' MONETARIA APPARTENGA ALLO STATO/POPOLO, E' SCRITTO NERO SU BIANCO ANCHE NEL SITO DI BANKITALIA.

Andando sul sito Banca d'Italia, nella pag. del sito intitolata "Signoraggio" leggiamo che:

SIGNORAGGIO: "........ Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest'ultimo che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell'economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di produzione.
Quando invece è la banca centrale a emettere le banconote (o, più in generale, la base monetaria, che include anche le riserve costituite dalle banche su conti presso la banca centrale), queste non sono spese in beni e servizi ma fornite alle banche commerciali, in forma di prestito, per le esigenze del sistema economico, o utilizzate per l'acquisto di attività finanziarie, come i titoli di Stato o le attività in valuta estera; al valore delle banconote, iscritto al passivo del bilancio della banca centrale, corrisponde quindi l'iscrizione di attività fruttifere nell'attivo del bilancio, che rendono un interesse.
Perciò la banca centrale ottiene il signoraggio nel corso del tempo, come flusso di interessi sulle proprie attività fruttifere, al netto del costo di produzione delle banconote.
Il valore scontato di tale flusso, che come si è detto è riversato allo Stato....."  (continua)

Si osservi bene la frase:
"Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest'ultimo che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo nell'economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di produzione."

In questa frase si parla di soldi emessi direttamente dallo Stato, in luogo delle Banconote emesse dalla BC.
Si tratta delle così dette Stato-note (quando i soldi sono emessi sotto forma di biglietti cartacei), oppure delle monete metalliche (quando i soldi sono emessi sotto forma di monete appunto).
Quando quindi si sente parlare di emissione diretta di soldi da parte dello Stato, non si stà parlando di una leggenda metropolitana o di una cosa campata per aria, ne tantomeno si sta parlando di una cosa irrealizzabile.
Le Stato-note in Italia furono emesse negli anni'70 durante il governoAldo Moro.
Ancora oggi, nell'Euro, i soldi vengono emessi dallo Stato medesimo: Le monete di Euro metalliche sono emesse dalla nostra zecca di Stato, senza bisogno di prenderle a prestito dalla Banca Centrale.

Per quanto riguarda i soldi emessi dalla Banca Centrale, si faccia caso alla seguente frase:
"Perciò la banca centrale ottiene il signoraggio nel corso del tempo, come flusso di interessi sulle proprie attività fruttifere, al netto del costo di produzione delle banconote.   Il valore scontato di tale flusso, che come si è detto è riversato allo Stato...."

In questa frase c'è scritto nero su bianco che il signoraggio derivante dall'emissione delle Banco-note, è riversato allo Stato, il che vuol dire che è lo Stato a detenere la sovranità monetaria, esattamente come scritto nell'Art1: "La sovranità appartiene al popolo".
Quindi ricapitolando:

- Se lo Stato emette le monete metalliche e le Stato-note, i soldi vengono contabilizzati direttamente in attivo e non c'è nessun interesse da pagare.

- Se lo Stato emette i soldi attraverso la sua Banca Centrale, i soldi vengono contabilizzati al passivo con l'aggiunta degli interessi da pagare; gli interessi verranno rigirati dalla Banca Centrale allo Stato medesimo; detto in parole spicciole: è come dire che lo Stato si stà indebitando con se stesso, ovvero, il debito pubblico non esiste (NOTA: la Banca Centrale di Inghilterra ha scritto nero su bianco nel suo bilancio che i soldi forniti allo Stato inglese dalla Banca Centrale nazionale, non corrispondono a debito).

- Se lo Stato invece di utilizzare i soldi emessi da lui, si finanzia sui mercati di capitali privati, lo Stato dovrà pagare gli interessi agli investitori privati secondo il tasso di interesse stabilito dai mercati finanziari (la sovranità in questo caso, non appartiene più al popolo, bensì ai gruppi ristretti di persone che detengono/controllano i capitali privati).

DOMANDA:
Ma allora perchè la Banca Centrale invece che essere pubblica (come da cost) e fornire i soldi allo Stato come la sua funzione prevede, è stata privatizzata ed in più costringe lo Stato a doversi finanziare attraverso il mercato dei capitali privati?

RISPOSTA:
Perchè in questo modo, gli interessi dell'1% facente capo alla finanza, possono indebitamente prevaricare gli interessi del 99%.
Peccato che tutto questo sia incostituzionale (vedi pag. "ControLimiti"), ma va avanti così solamente grazie al fatto che i cittadini non ne hanno consapevolezza.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Sito ufficiale Banca d'Italia

 

 

Nota Bene: Tutti gli articoli presenti all'interno del sito "CRISTIAN MINERVA", sono stati elaborati sulla base di pubbliche informazioni comunemente reperibili sul web (e dunque considerate di pubblico dominio), e sono stati scritti avvalendosi di tutte le fonti a loro volta citate. 

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Cristian Minerva