Storia: Divorzio Tesoro-BankItalia (1981)

Sequenza degli articoli:

  • INTRODUZIONE: Storia divorzio Tesoro-BankItalia in sintesi.
  1. LE ORIGINI DEL DIVORZIO.
  2. DIVORZIO TESORO-BANKITALIA 1981: COS'E', CHI LO FECE, COME, PERCHE', RIPERCUSSIONI.
  3. LE VERE CAUSE DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO (di Domenico Moro, pubblicato su "Keynesblog", tratto da "Pubblico") .
  4. MICHELE BOLDRIN (MIN 39:35): "LA BANCA D'ITALIA ANCHE DOPO IL DIVORZIO (1981) HA CONTINUATO AD ACQUISTARE PER UN TEMPO PIUTTOSTO LUNGO TITOLI DI STATO SUL MERCATO PRIMARIO."

 

 

INTRODUZIONE: Storia divorzio Tesoro-BankItalia in sintesi.

La combinazione tra Divorzio e SME, che fu causa dell'esplosione del debito pubblico.

NINO GALLONI (estratto dal min:19:05):  “Nel 1982/83 io ero funzionario del Ministero del Bilancio e feci uno studio in cui calcolai che con i tassi di interesse stratosferici causati dal Divorzio, il debito pubblico, nel giro di 5/6 anni, avrebbe superato il prodotto interno lordo, e la disoccupazione giovanile avrebbe superato il 50%. [...]
E successe esattamente così.[...]

Lo SME è vero che provocava già di per se un aumento degli interessi, ma è anche vero che senza il Divorzio gli interessi NON sarebbero stati così tanto alti."

- Nel 1979 ci fu lo SME (sistema Monetario Europeo):
Lo SME imponeva agli Stati di mantenere la propria valuta in linea con l'ECU, che per lo Stato con valuta leggera significava appesantirla offrendo tassi di interesse più altri sui propri Titoli.

- Nel 1981 ci fu il Divorzio Tesoro-BankIitalia:
Il Divorzio significava che lo Stato NON decideva più il livello dell'interesse sui sui Titoli, i quali venivano decisi dai mercati.

MORALE: La combinazione tra SME e Divorzio fu la vera causa dell'esplosione del debito pubblico italiano negli anni a venire, ATTENZIONE: benché la spesa pubblica primaria italiana sia sempre rimasta sotto la media europea.

 

 

1) LE ORIGINI DEL DIVORZIO.

IL GOVERNATORE EUROSCETTICO BAFFI FU SPODESTATO NEL 1979 DALLA MAGISTRATURA PER FARE SPAZIO AL NUOVO GOVERNATORE EUROFAVOREVOLE  CIAMPI.

In Breve: 

- Nel novembre ’78 Baffi mostra perplessità sull’entrata nella moneta unica (SME); gli stessi USA si dimostrano contrariati.
- A marzo ’79 Baffi viene incriminato dalla “giustizia italiana”, e a ottobre deve dare le dimissioni.
- A fine '79 subentra il nuovo governatore EuroFavorevole Ciampi.
- Nel 1981 Ciampi e Andreatta compiono il Divorzio tra Tesoro e BanKitalia.
La combinazione tra Divorzio e SME produce l'impennata dei tassi di interesse sui Titoli italiani che provocarono a loro volta l'esplosione del debito pubblico negli anni a venire, ATTENZIONE: benchè la spesa pubblica primaria italiana sia sempre rimasta sotto la media europea.

Nel dettaglio:

Banca d'Italia sfavorevole all'ingresso nello SME:

Nel 1978 (novembre) l'allora governatore della Banca d'Italia Paolo Baffi si dimostrò Euro scettico dichiarandosi  sfavorevole all'adesione dell'Italia allo SME (1979).

USA contrariata della reticenza italiana ad accettare lo SME:

In un documento della CIA del 1978 desecretato di recente (Link nelle fonti) vengono riportate le posizioni di BankItalia con le analisi seguenti:

"Il Governatore Baffi parlando con l'ambasciatore USA s'è detto fortemente contrario all'entrata nel Sistema Monetario Europeo SME, a meno che non vi entri anche il Regno Unito e non vengano previsti sostanziosi trasferimenti all'Italia."

Un altro rapporto CIA di poco posteriore (novembre ’79) riporta addirittura un'aspra critica rivolta dagli americani alla riluttanza italiana nel voler sottomettersi alle imposizioni straniere.
Nel documento viene criticata la reticenza da parte della governance italiana nel voler accettare l'ingresso dell'Italia nello SME alle condizioni volute dalla Germania, la quale premeva per ottenere un sistema monetario SME con cambi rigidissimi, modello a cui però gli italiani si opponevano fortemente a causa delle ripercussioni negative che il sistema rigido avrebbe implicato nell'economia nazionale.
E infatti Baffi e Sarcinelli, in dure trattative con i banchieri centrali tedesco e francese, erano riusciti almeno a strappare una oscillazione “larga” del 6% invece di una oscillazione a banda stretta (NB: Questo dimostra come la governance della prima Repubblica, a differenza della seconda, operava negli interessi della Nazione, invece che negli interessi dei poteri esteri).

Intervento della magistratura:

Ma questo NON andava bene a qualcuno, e la magistratura (grazie al potere esercitato dalla P2) intervenne per cambiare il registro, incriminando il governatore Baffi e costringendolo a dimettersi a favore di Ciampi.
Infatti:
Subito dopo le prime dichiarazioni della CIA del novembre '78, solo pochi mesi dopo, a marzo del 1979, il governatore di BankItalia Baffi, alla faccia dell'indipendenza della Banca Centrale (quella tanto sbandierata dai liberisti), viene invece incriminato puntualmente (e ingiustamente, vedremo a breve perchè) dalla giustizia italiana, la stessa giustizia che in più occasioni è stata decisiva nelle vicende politiche nazionali (vedi ad esempio caso tangentopoli).
In pochi mesi la giustizia italiana mette Baffi in condizioni di dimettersi per lasciare posto al suo sostituto, Carlo Azzelio Ciampi che si insedia al vertice di BanKitalia nell'ottobre 1979.
Che fu una congiura lo testimoniano i fatti:
Baffi e Sarcinelli furono non assolti, ma addirittura prosciolti: non c’era un minimo fondamento per la loro incriminazione.
I due giudici violatori della verginità di Bankitalia (quelli che incriminarono ingiustamente Baffi e Sarcinelli), tuttavia, continuarono la loro carriera indisturbati, non furono nemmeno sfiorati dal Consiglio Superiore della Magistratura, rimanendo esenti da qualsiasi tipo di rimprovero piuttosto che qualsiasi richiamo all'ordine o quant'altro, come invece sarebbe dovuto essere. chissà come mai...
Fu lo Stesso Andreatta in una intervista a "Il Sole 24 Ore" negli anni '90, a parlare di "congiura aperta" (cit. Beniamino Andreatta).

Conclusione, il Divorzio viene fatto:

Come è noto Ciampi e Andreatta nel 1981 fecero il Divorzio tra Tesoro e BenKitalia, sottraendo dalle mani dello Stato italiano il potere di stabilire i tassi di interesse sui propri Titoli di Stato.
Il Divorzio (col meccanismo di asta marginale) combinato con l'Unione valutaria dello SME, furono insieme la causa degli stratosferici interessi che causarono l'esplosione del debito pubblico italiano negli anni a venire, ATTENZIONE: benchè la spesa pubblica primaria italiana sia sempre rimasta sotto la media europea.

NOTA BENE: "Il divorzio fu fatto senza essere sottoposto ad alcuna discussione parlamentare, come invece sarebbe dovuto essere." (Cit. Marco Mori, Luciano Barra Caracciolo, Paolo Maddalena e altri autorevoli giuristi/costituzionalisti).

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti: Art sul sito "Blonder & Friends" intitolato L’INDIPENDENZA DI BANKITALIA E’ SACRA. TRANNE UNA VOLTA.    Video su YouTube SVELATA L'ORIGINE DEL COMPLOTTO TESORO BANKITALIA.    Documento tratto da Wikiliks "PAOLO BAFFI, GOVERNOR OF BANK OF ITALY, DISCUSSES EMS AND ITALIAN" ECONOMIC PROSPECTS

 

 

2) DIVORZIO TESORO-BANKITALIA 1981: COS'E', CHI LO FECE, COME, PERCHE', RIPERCUSSIONI.

TUTTO PARTI' DAL DIVORZIO.

COS'E' IL DIVORZIO:

Il divorzio tra Tesoro e Bankitalia è l'evento cruciale avvenuto nell'anno 1981, che consiste nel fatto che la Banca Centrale, da dipendente dallo Stato, diventi indipendente* (vedi NOTA1).
La differenza tra le 2 modalità è la seguente:

  • - BC DIPENDENTE: Con BC dipendente accade che la Banca Centrale si comporti da compratrice di ultima istanza, modalità che consente allo Stato di decidere i tassi di interesse sui suoi titoli (come dice l'Art.1: "La sovranità appartiene al popolo", e NON ai mercati di capitali privati).

  • - BC INDIPENDENTE : Con BC indipendente accade che la Banca Centrale NON si comporti più da compratrice di ultima istanza, sottraendo allo Stato il potere di decisione sui tassi di interesse dei suoi titoli (in questo caso: "La sovranità NON appartiene più al popolo", ma ai mercati di capitali privati).

Col Divorzio dell'81 fu introdotta la modalità di collocamento dei titoli secondo il metodo dell''Asta marginale* (vedi NOTA2).

*NOTA1 (INDIPENDENZA BC): L'ex funzionario di Stato Nino Galloni* (testimone in prima persona del divorzio) fa notare che l'indipendenza imposta da Ciampi e Andreatta, non era equivalente all'indipendenza "ordinaria" presente negli altri paesi liberisti come USA e UK, ma si trattava di un'indipendenza ulteriormente rafforzata:
In sostanza:
Mentre nell'indipendenza di tipo "ordinario" le BC all'occorrenza ritornano a comportarsi da compratrici di ultima istanza (mantenendo i tassi di interesse sotto controllo), come è il caso di USA e UK, nell'indipendenza di BankItalia, Ciampi e Andreatta fecero in modo che la BC italiana applicasse alla lettera il principio di indipendenza, in modo incondizionato (come detto, in questa modalità: "La sovranità NON appartiene più al popolo", ma al mercato dei capitali privati).
Risultato: "La BankItalia alla fine i Titoli li comprava lo Stesso, ma dopo che i tassi di interesse erano andati fuori controllo" (cit. Nino Galloni).
Ricordate sempre:
***La BC è un organo dello Stato ad esso SOTTOposto, e NON SOVRAposto, come i sudditi del loro Dio mercato credono e vanno predicando.***

*NOTA2 (ASTA MARGINALE): Il meccanismo di Asta marginale funziona nel seguente modo:
Se durante l’asta dei Titoli di Stato, ci sono diverse quote del lotto che vengono collocate a tassi di interessi differenti, ad esempio:
una quota al 3%,
un’altra quota al 6%,
un’altra quota al 9%,
un’altra quota al 12%,
alla fine dell’asta tutte le varie quote del lotto di Titoli vengono convertite all’ultimo tasso di interesse (quello più alto) registrato durante la battuta.
Oggi il meccanismo di collocamento dei titoli sta funzionando ancora così!

CHI FECE IL DIVORZIO:

Il Divorzio tra Tesoro e BankItalia fu "combinato" dai ministri dei 2 rispettivi organi coinvolti:
- Carlo Azzelio Ciampi (Banca Centrale d'Italia).
- Beniamino Andreatta (Ministero del Tesoro).

I MANDANTI DEL DIVORZIO:

Per capire chi sono i mandanti, occorre fare un piccolo passo indietro al 1971.
Nel '71 viene sciolto il sistema monetario coloniale americano di Bretton Woods.
Con Bretton Woods tutti i paesi assoggettati al sistema monetario erano sistematicamente sotto il controllo finanziario degli USA.
Ma dal '71 in poi gli USA persero quel potere di controllo finanziario garantito dal loro sistema monetario coloniale.
Per consentire di ottenere un controllo finanziario su un qualsivoglia paese proprietario della sua moneta nazionale, è indispensabile sottrargli la sovranità monetaria (NB: uno Stato con sovranità monetaria fiat, non subisce l'azione dei mercati finanziari).
I mandanti del divorzio, dunque, furono sostanzialmente gli uomini facenti capo ai grandi potentati finanziari anglo-americani di:
- City di Londra
e
- Wall Street di New York.
Vedi pag. "Organi di potere".

COME VENNE FATTO IL DIVORZIO:

Il divorzio fu condotto secondo modalità qualificate come eversive dalla convenzionale giurisprudenza.
Infatti il Divorzio, che NON rispetta i principi fondamentali della nostra costituzione, avrebbe dovuto essere sottoposto ad una discussione parlamentare dalla quale sarebbero certamente scaturite le incostituzionalità del caso, cosa che avrebbe consentito di fare tutte le dovute analisi, con tutti gli aggiustamenti necessari.
Ciampi e Andreatta invecero presero accordi autonomamente, by-passando il parlamento, andando dunque a commettere "Atti di intelligenza ostili contro la Repubblica" art. 243 del Codice Penale (vedi pag. "Art.243: Accordi ostili").

PERCHE' VENNE FATTO IL DIVORZIO:

Come dichiarò al Sole24Ore 10 anni più tardi Beniamino Andreatta: "Il divorzio fu una vera e propria congiura contro lo Stato italiano".
La scusa utilizzata fu quella di dover contrastare l'iflazione che in quegli anni attanagliava le economie di tutta Europa.
I dati e i fatti storici però ci dicono che l'inflazione di quegli anni, NON era causa delle spese pazze della prima repubblica socialista, visto che dai dati rsulta che la spesa primaria italiana si è sempre mantenuta al di sotto della media UE; ma era bensì causata dagli Shock petroliferi verificatisi durante gli anni '70 (1973 e 1979), shock che l'Italia subì maggiormente a causa della sua totale dipendenza energetica estera.
I dati dell'inflazione in oltre dimostrano che l'inflazione iniziò la sua picchiata verso il basso già nel 1980, mentre il divorzio fu istituito nel 1981 a picchiata già intrapresa.
Il Divorzio fu fatto per sottrarre sovranità allo Stato italiano e renderlo così influenzabile/controllabile dai grandi potentati finanziari.

RIPERCUSSIONI DEL DIVORZIO:

Le ripercussioni del divorzio furono tanto pesantissime quanto tutt'oggi disconosciute dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
E’ di fondamentale importanza sapere che il Divorzio dell'81 combinato con lo SME del '79, sono insieme l’evento (mai citato dai media) realmente responsabile della dimensione del nostro Debito Pubblico attuale (se non ci si crede lo si verifichi sul web, guardare per credere).
La perdita del controllo dei tassi di interesse sui propri titoli da parte del governo italiano, combinata con gli elevati tassi necessari per mantenere il cambio della Lira in linea con l'ECU (SME) provocarono infatti l’impennata dei suddetti interessi che causarono l’esplosione esponenziale del volume del Debito Pubblico negli anni a venire.
A partire dal fatidico ’81, i tassi di interesse sui titoli passarono dai valori standard come stabilito dal governo italiano, a valori a due cifre nell’ordine anche del 15-20% come imposto dai mercati dei capitali privati (si legga il libro intitolato “CHI HA TRADITO L’ITALIA di Nino Galloni).
Le ripercussioni si riversarono anche sugli investimenti e il tessuto produttivo:
L’ex funzionario del ministero del bilancio Nino Galloni, spiega come l’aumento dei tassi di interesse dei titoli di Stato provocato dal sopra citato divorzio fra Tesoro e BankItalia, causò l’accorciamento dell’orizzonte temporale degli investimenti delle imprese italiane, il quale a sua volta cominciò a destabilizzare la salubrità produttiva del nostro paese negli anni a venire.
Accadde infatti che gli alti tassi di interesse, se da una parte rendevano meno accessibili/ sconvenienti i finanziamenti necessari per la creazione o lo sviluppo delle attività produttive,  dall’altra parte, le aziende che invece i soldi li avevano, finivano anch’esse per scegliere di investire le loro risorse o i loro profitti nei ben più redditizi mercati obbligazionari invece che reimpiegare le suddette risorse nelle rispettive produzioni interne, così che sia in un caso che nell’altro ad essere penalizzati erano lo sviluppo delle attività produttive coi conseguenti posti di lavoro.
E’ per questo che nel corso degli anni ’80, si assistette ad una progressiva escalation del volume del debito pubblico che, associato ad una parallela conseguente escalation dei valori della disoccupazione, furono insieme causa di un peggioramento dell’andamento complessivo dell’economia nazionale.

PER RICAPITOLARE:

Il Divorzio tra Tesoro e BankItalia (combinato con lo SME) causò:

  • A) – L’aumento esponenziale del DEBITO PUBBLICO.

  • B) – L’aumento della disoccupazione.

  • C) – La diminuzione dello sviluppo produttivo.

I responsabili di questo, furono:
– CARLO AZZELIO CIAMPI,
– BENIAMINO ANDREATTA.
Alla luce di tutto ciò, è facile comprendere cosa si sarebbe dovuto fare negli anni a venire per ripristinare il corretto funzionamento del sistema economico e riqualificare l’economia della nazione, ma soprattutto, cosa non si sarebbe dovuto fare.

*NOTA: Chi è Nino Galloni? Nino Galloni era Funzionario del Ministero del Bilancio nelll'anno 1981 proprio in concomitanza del Divorzio, e riporta le sue testimonianze in  qualità di testimone oculare presente al momento dei fatti.

Scritto da: Cristian Minerva
Fonti:   Nino Galloni.  Video su YouTube "Summit MMT - Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia."   Ricerche varie sul WEB alla voce "Divorzio tesoro BankItalia". 

 

 

3) LE VERE CAUSE DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

31/08/2012, di Domenico Moro  (pubblicato su Keynesblog, tratto da Pubblico)

Dal 1981 la Banca d’Italia, per decisione di Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, ha smesso di monetizzare il debito pubblico che è schizzato alle stelle. Una storia che si è ripetuta, amplificata, con l’Euro e la BCE.

di Domenico Moro da Pubblico 

In questi giorni la stampa tedesca ha attaccato con forza Draghi. Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Holger Steltzner, lo ha accusato di voler trasferire alla Bce i metodi della Banca d’Italia. Questa sarebbe al servizio dello Stato, di cui alimenterebbe le casse. Se ora la Bce finanziasse i debiti statali acquistandone i titoli, scatenerebbe l’inflazione e aggraverebbe la crisi dell’eurozona.

Come ha fatto notare anche il Sole 24ore, le critiche di Steltzner alla Banca d’Italia sono infondate. A partire dal 1981 la Banca d’Italia ha “divorziato” dal Tesoro e non è più intervenuta nell’acquisto di titoli di Stato. Ciò che non viene detto, però, è che quella lontana decisione contribuì a produrre non solo l’enorme debito pubblico ma anche il primo attacco ai salari. L’attuale debito pubblico italiano si formò tra gli anni ’80 e ’90, passando dal 57,7% sul Pil nel 1980 al 124,3% nel 1994. Tale crescita, molto più consistente di quella degli altri Paesi europei, non fu dovuta ad una impennata della spesa dello Stato, che rimase sempre al di sotto della media della Ue e dell’eurozona e, tra 1991 e 2005, sempre al di sotto di quella tedesca.

Nel 1984 l’Italia spendeva – al netto degli interessi sul debito – il 42,1% del Pil, che nel 1994 era aumentato appena al 42,9%. Nello stesso periodo la media Ue (esclusa l’Italia) passò dal 45,5% al 46,6% e quella dell’eurozona passò dal 46,7% al 47,7%. Da dove derivava allora la maggiore crescita del debito italiano? Dalla spesa per interessi sul debito pubblico, che fu sempre molto più alta di quella degli altri Paesi. La spesa per interessi crebbe in Italia dall’8% del Pil nel 1984 all’11,4%, livello di gran lunga maggiore del resto d’Europa. Sempre nello stesso periodo la media Ue passò dal 4,1% al 4,4% e quella dell’eurozona dal 3,5% al 4,4%.

Nel 1993 il divario tra i tassi d’interesse fu addirittura triplo, il 13% in Italia contro il 4,4% della zona euro e il 4,3% della Ue. La crescita dei debiti pubblici dipende da molte cause, soprattutto dalla necessità di sostenere le crisi e la caduta dei profitti privati che, dal ’74-75, caratterizzano ciclicamente i Paesi più avanzati. Tuttavia, è evidente che politiche sbagliate di finanza pubblica possono rendere ingestibile la situazione del debito, come è avvenuto in Italia. Visto che l’entità dei tassi d’interesse sui titoli di stato, ovvero quanto lo Stato paga per avere un prestito, dipende dalla domanda dei titoli stessi, l’eliminazione di una componente importante della domanda, quale è la Banca centrale, ha avuto l’effetto di far schizzare verso l’alto gli interessi e, quindi, di far esplodere il debito totale.

Inoltre, la mancanza del cordone protettivo della Banca d’Italia espose il nostro debito alle manovre speculative degli investitori internazionali. Fu quanto accadde nel 1992, quando gli attacchi speculativi alla lira costrinsero l’Italia ad uscire dal Sistema monetario europeo e a svalutare. Insomma, non solo Steltzner ha torto riguardo alla Banca d’Italia, ma è il principio stesso dell’“autonomia” della Banca centrale, da lui tanto tenacemente difeso, ad aver dato per trent’anni in Italia gli stessi risultati negativi che ora sta producendo nell’eurozona.

Ci si potrebbe chiedere a questo punto quale fu la ragione del divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro. Ce lo spiega il suo autore, l’allora ministro del Tesoro Beniamino Andreatta. Uno degli obiettivi era quello di abbattere i salari, imponendo una deflazione che desse la possibilità di annullare “il demenziale rafforzamento della scala mobile*, prodotto dall’accordo tra Confindustria e sindacati”. Infatti, nel 1984 con gli accordi di San Valentino la scala mobile* fu indebolita e nel 1992 definitivamente eliminata. Anche oggi, come allora, le presunte “necessità” di bilancio pubblico sono la leva attraverso cui ridurre il salario, in Italia e in Europa. Con la differenza che oggi l’attacco si estende al salario indiretto, cioè al welfare.

Fonte: LINK ARTICOLO ORIGINALE keynesblog.com/2012/08/31/le-vere-cause-del-debito-pubblico-italiano/.

*NOTA [1*]:

Puntualizzazione sull'INFLAZIONE: La scelta del Divorzio fu giustificata dall'elevata inflazione anni '70.
In merito all'elevata inflazione, vi erano ai tempi 2 scuole di pensiero:

  1. PostKeynesiani: L'inflazione era causata dagli Shock petroliferi che avevano fatto aumentare i prezzi in tutto il mondo.

  2. Keynesiani Bastardi: L'inflazione era causata dai troppi soldi in circolo a causa delle spese pazze governative.

Chi aveva ragione?
I fatti danno ragione ai primi (e NON poteva essere per logica altrimenti).
Infatti:
Se l'inflazione fosse stata causata da spese pazze, significa che i risparmi dei cittadini sarebbero dovuti essere stati polverizzati dall'erosione inflattiva.
Invece i dati dicono che proprio in quegli anni, in italia si registrava il più alto tasso di risparmio delle famiglie al mondo, a conferma del fatto che lo Stato NON stava certo stampando soldi a caso, fatto confermato anche dai valori della spesa primaria italiana rimasta sempre in linea se NON addirittura al di sotto della media UE.
NON a caso, cessati a fine anni '70 gli Shock petroliferi, l'inflazione dai primi anni '80 diminuì in tutto il mondo, e questo a prescindere dal fatto che gli Stati avessero fatto il Divorzio o meno.

Storico inflazione Italia

*NOTA [2*]

Puntualizzazione sulla SCALA MOBILE: La scala mobile era un meccanismo di adeguamento automatico dei salari al tasso di inflazione; quando l'inflazione saliva, la scala mobile interveniva adeguando i salari in pari misura.
La scala mobile fu abolita secondo l'assunto NeoLiberista che sarebbe stata la causa dell'aumento dell'inflazione.
Come fanno però notare gli economisti Post-Keynesiani, si tratta questo di un assunto infondato: la scala mobile infatti NON poteva essere causa dell'inflazione, poichè essa interveniva IN CONSEGUENZA dell'aumento dell'infllazione, e NON quale causa.
Ergo: PRIMA aumenta l'inflazione, e DOPO i salari vengono adeguati. NON viceversa.

 

 

4) MICHELE BOLDRIN (MIN 39:35): "LA BANCA D'ITALIA ANCHE DOPO IL DIVORZIO (1981) HA CONTINUATO AD ACQUISTARE PER UN TEMPO PIUTTOSTO LUNGO TITOLI DI STATO SUL MERCATO PRIMARIO."

AFFERMAZIONE DELL'AUTOREVOLE ECONOMISTA NEO-LIBERISTA, NEL 2019.

MICHELE BOLDRIN (min 39:35): " La Banca d'Italia anche dopo il divorzio ha continuato ad acquistare per un tempo piuttosto lungo Titoli di Stato sul mercato primario."

Il Divorzio Tesoro BanKitalia venne fatto con la scusa di dover impedire alla BancaCentrale Italiana di continuare a monetizzare debito dello Stato italiano, monetizzazione che, si badi, era ritenuta essere la vera causa principale dell'inflazione del tempo.

Il Divorzio Tesoro BankItalia venne fatto con la scusa di dover impedire alla BancaCentrale Italiana di continuare a monetizzare debito dello Stato italiano, monetizzazione che, si badi, era ritenuta essere la vera causa principale dell'inflazione del tempo.
Invece la monetizzazione del Deficit/Debito da parte della BC continuò (come riferisce BOLDRIN) anche dopo il divorzio e oltretutto in dose persino più massiccia per via dell'aumento smisurato del deficit causato dagli esorbitanti interessi generati dal sistema di asta marginale combinato allo SME.
Ebbene:
Se la monetizzazione continuò anche dopo il divorzio, significa che anche l'espansione monetaria continuò a sua volta.
Quindi:
- Da una parte la BC continuava ad espandere la moneta circolante.
- Dall'altra parte l'inflazione scendeva in picchiata.
Ma NON doveva essere il contrario?

Fonte per MICHELE BOLDRIN:

 

 

 

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